Spio il panorama
nascosta dietro il mio riflesso.
Si rincorrono gli alberi spogli delle siepi murarie;
rallentano poi i casolari
per essere ammirati dal treno di passaggio
S'alternano ampi campi assopiti e fabbriche grigie
e strade e tralicci
e paesi e siepi
e campi e strade e città e campi ancora.
Un po' d'acqua.
Lento vischioso avanza
portando con sè sassi di chissà dove.
[E terra e alberi e paesi
e casolari e fabbriche e strade
e campi ancora]
Un pallido sole oggi ha deciso di iniziare le prove per l'estate,
ma novanta soli e novanta piogge almeno
serviranno perchè questa ritorni.
[Campi assopiti sotto la galaverna]
A Bologna o Chissaddove l'inverno ha fatto la sua entrata
nel desolato palcoscenico umano.
Plausi e fiori per la meravigliosa interpretazione, soprattutto per il Freddo, attore protagonista; degna di nota anche la Neve, molto più che mera comparsa, ha lasciato un segno che pare quasi indelebile sotto il Pallido Sole; questi invece, ormai chiaramente stanco, cerca una replica fuori stagione, regalandoci solo nostalgica malinconia.
Il mio occhio si allunga cercando un punto di fuga per trovare nuove prospettive.
[Guarda lontano per non vedere sè]
Osservo il paesaggio cercando le geometrie del tuo volto,
ti cerco tra tanti a Bologna Centrale
e la notte nuovamente a Firenze.
Se solo un giorno ci incontassimo in treno,
per caso.
Ed ecco l'immagine di te seduto qualche sedile più in là:
[i volti feriti dal tempo e gli occhi stanchi]
nel Novembre della nostra esistenza.
[Sfogliando una vecchia agenda ti ho ritrovato. E mi è piaciuto]
ma ma ma...l'hai scritta tu? Da capire un po' lo stile, soprattutto il brano "plausi e fiori..." inserito fra le strofe, per il resto è stupenda: sembra di sentire il ritmo del treno che corre nella campagna...
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